-
White Shirt Pleat 1 x $19.00
-
Converse All Star 1 x $39.00
-
Nixon Porter Leather 1 x $17.00
Cod. VN342
VINO CANTELE PRIMITIVO DEL SALENTO IGT CL.75
Se fosse una domanda, il Primitivo avrebbe almeno due risposte: una adriatica, l’altra jonica. Due inclinazioni. Traducendole in piaceri più o meno accomunabili: il sapore della lettura o della musica in notturna, quando tutto il resto del mondo sembra sotto l’effetto di uno strano incantesimo e la stesura segreta di una lettera d’amore dedicata a qualcuno che non sospetta minimamente di essere movente e ispirazione.
Così il Salento continua ad esprimere la sua doppia personalità, ed è questo a renderlo speciale e seducente. Basti pensare ai due mari, alla stregua delle aree per la coltivazione del Primitivo che è tutto sommato significa dire un luogo di mezzo e allo stesso tempo è anche dire il retrogusto di un cielo terso, ma pieno della densità di un tempo sospeso ad incredibili altezze e profondità.
Come quelle clessidre piene di sabbia fine che stanno tra le dita dei giocatori esperti, i più eleganti fuoriclasse capaci di dilatare gli istanti all’infinito, proprio come un residuo incalcolabile di tempo già trascorso. O, più semplicemente, come un ritratto, una cartolina merlettata rimasta a testimonianza di un luogo. Il Primitivo: un vino identitario, quasi un ritratto in bianco e nero.
Caratteristiche
Produttore:
Cantele
Nome:
Primitivo Salento IGT 2021 Cantele
Denominazione:
Salento IGT
Regione:
Puglia
Vitigno:
Primitivo
Annata:
2021
Terreno:
Calcareniti argillose del Salento risalenti al quaternario superiore
Affinamento:
Breve affinamento in barrique, non superiore a 6 mesi
Gradazione alcolica:
14.0%
Formato bottiglia:
0.75
Solfiti:
Contiene solfiti
Temperatura di servizio:
18°C
Descrizione
Se fosse una domanda, il Primitivo avrebbe almeno due risposte: una adriatica, l’altra jonica. Due inclinazioni. Traducendole in piaceri più o meno accomunabili: il sapore della lettura o della musica in notturna, quando tutto il resto del mondo sembra sotto l’effetto di uno strano incantesimo e la stesura segreta di una lettera d’amore dedicata a qualcuno che non sospetta minimamente di essere movente e ispirazione.
Caratteristiche organolettiche:
Colore: rosso rubino con delicata unghia granata., Profumo: i profumi minerali creano una delicata intersezione con la marasca, l’amarena e la prugna; i fiori e le spezie chiudono in un finale dotato di un’ottima insistenza olfattiva.
Tempo di conservazione:
Da bere subito e in alternativa seguire la sua evoluzione per 3-4 anni., Da bere subito o attendere 4-5 anni
Abbinamenti gastronomici
carni rosse, formaggi a media ed alta stagionatura, primi con sughi di carne, salumi affumicati e speziati
Vinificazione
Dopo la diraspatura e la pigiatura, il mosto rimane in macerazione con le bucce per 6-7 giorni. La temperatura di fermentazione viene mantenuta entro i 22-24°C.
Cantina
Questa storia ha come inizio uno sguardo, come prologo i primi anni del Novecento. Da quella clessidra, sospesa su un’Italia color seppia, viene il destino di una famiglia e di un’azienda che porta il nome di Giovanni Battista Cantele. Fu lui a incrociare per primo lo sguardo al centro di questa storia, accadde a Imola, in piena guerra. Giovanni Battista Cantele si era lasciato alle spalle Pramaggiore, dov’era nato, per raggiungere il centro esatto della sua vita. Aveva la forma di un profilo di donna che un giorno sarebbe diventata sua moglie, la madre dei suoi figli – Augusto e Domenico – e avrebbe ispirato il vino che oggi porta il suo nome: Teresa Manara. La grande guerra era finita Giovanni Battista si era avvicinato al mercato del vino sfuso, un mondo che cominciava in Puglia, dove si spingeva per scegliere il nettare scuro da portare via, verso nord. Quando Teresa Manara vide per la prima volta Lecce, la volta in cui decise di accompagnare il marito in uno dei tanti viaggi di lavoro, si sentì invasa dallo stesso tipo di silenzio che anni prima aveva rapito Giovanni. Una fascinazione improvvisa, irresistibile. Al punto che non poté fare a meno di restare. Proprio mentre dal Salento partivano i migranti per sbarcare il lunario nelle grandi città industriali, così lontane da una terra aspra, quasi un’isola. Augusto, il figlio adolescente un giorno del 1979 avrebbe fondato le Cantine Cantele, insieme a suo padre e a suo fratello Domenico dopo aver studiato al Centro di Ricerca per la Viticoltura a Conegliano e aver lavorato nelle cantine venete con particolare passione per i vini bianchi. Negli anni Settanta, mentre il mondo cambiava ancora una volta, Augusto raggiunse la sua famiglia, a Lecce, cominciando a lavorare come consulente a Guagnano e a Salice Salentino fino ai primi anni Novanta, quando furono acquistati alcuni ettari vitati e prodotti i vini firmati Cantele. Oggi sono i nipoti di Teresa Manara e Giovanni Battista Cantele a continuare la stesura di questo racconto di famiglia versato da bere in tanti calici. I figli di Augusto Cantele, Gianni e Paolo, e i figli di Domenico, Umberto e Luisa. Uno sguardo li accomuna, un talento liquido, un sogno chiamato vino.
€6,50
IVA escl. (22 %)
IVA incl. (22 %)
Copyright © 2021 All rights reserved | Powered by Global Software